Lo stampo per le ostie
Il ferro per ostie è uno strumento metallico utilizzato per la preparazione e la cottura delle ostie. È formato da due piatti icernierati e muniti di due lunghi bracci che permettevano di tenere lo stampo sul fuoco, o sulle braci, durante la cottura del composto di acqua e farina. Un anello metallico fermava i due bracci, con relativi piatti, durante la cottura. Le decorazioni sulle facce interne degli stampi raffiguravano principalmente l'agnello pasquale, la crocifissione e i monogrammi IHS e IHC. Anticamente la produzione delle ostie era prerogativa dei monasteri maschili, successivamente delle parrocchie che possedevano uno o più stampi e spesso affidavano la produzione delle ostie a persone devote; in Valfurva, quando Mario Testorelli era ancora bambino, se ne occupava un'anziana signora. Un curioso aneddoto ci riporta all'infanzia di Testorelli che negli anni '30, raccontava divertito, si recava con altri bambini a casa di questa donna (di cui purtroppo nessuno più ricorda il nome) che regalava ai bambini gli scarti di produzione o le ostie riuscite male. Tornato a casa, il piccolo Mario raccontava alla mamma di aver mangiato dieci, quindici o venti ostie e la pia donna, contadina di una volta, impallidiva impotente nell'ascoltare scandalizzata le prodezze sacrileghe del figlioletto, che naturalmente ben si guardava dal dirle che le ostie non erano consacrate!