Trench art: gioielli di trincea
Negli esigui spazi delle trincee, con il pensiero e il cuore rivolti a madri, spose e fidanzate lontane, i soldati della Prima Guerra Mondiale occupavano i lunghi tempi di attesa tra un'azione bellica e l'altra realizzando piccoli oggetti d'artigianato. Tali oggetti rappresentano veri e propri tesori, ognuno dei quali racchiude delle storie ormai perdute. È la Trench Art, arte di trincea, fatta di penne stilografiche create utilizzando bossoli di fucile, tagliacarte in rame e bracciali realizzati con le corone di forzamento dei proiettili, anelli assemblati con monete, bottoni o qualunque altro materiale reperibile nelle trincee e sui campi di battaglia. Con questi rari e poveri materiali i soldati, nei momenti di riposo, riuscivano a dar vita a piccole opere di raffinato artigianato spontaneo. Queste attività ricreative svolte dai soldati, erano spesso incoraggiate dal comando dell'esercito che le considerava occupazioni valide al fine di mantenere in attività le truppe, allontanando la monotonia dei lunghi giorni fatti d'attesa e paura. Erano inoltre utilizzate a scopo riabilitativo da feriti e malati, che occupavano mani e cuore al pensiero dei destinatari di questi evocativi oggetti che oggi possiamo ammirare, immaginando le storie, a volte purtroppo intrise di angoscia e dolore, che da più di un secolo gelosamente custodiscono. Storie di giovani o giovanissimi uomini, capaci di creare bellezza anche nell'orrore della guerra.